Ispirato ai ricordi familiari dell'autrice, il racconto della tragedia di
un popolo "mite e fantasticante", gli armeni, e la struggente
nostalgia per una terra e una felicità perdute. La masseria delle allodole è la
casa, sulle colline dell'Anatolia, dove nel maggio 1915, all'inizio dello
sterminio degli armeni da parte dei turchi, vengono trucidati i maschi della
famiglia, adulti e bambini, e da dove comincia l'odissea delle donne,
trascinate fino in Siria attraverso atroci marce forzate e campi di prigionia.
In mezzo alla morte e alla disperazione, queste donne coraggiose, spinte da un
inesauribile amore per la vita, riescono a tenere accesa la fiamma della
speranza; e da Aleppo, tre bambine e un "maschietto-vestito-da-donna"
salperanno per l'Italia...
Un libro bellissimo e commovente che racconta con estrema semplicita' un
dramma che da troppo tempo è finito nel dimenticatoio
Isabella Raccanello
“IO MI SONO SEDUTA, UN GIORNO DI MAGGIO,AD ASCOLTARE E A SCRIVERE. ED E’ STATO COME TESSERE UN TAPPETO”, dice Atonia Arslan, l’autrice di questo
romanzo.
Maggio 1915: comincia l’odissea del popolo armeno. Uomini e bambini sono
invitati a partecipare ad una riunione in paese, un ritrovo che avrà per tutti
lo stesso odore di sangue,di morte, d’addio. E per le donne comincia il loro
calvario segnato da marce lunghissime e strazianti,
grandi umiliazioni, tante crudeltà. E’ la diaspora, che porterà gli armeni a disperdersi
nel mondo, conservando nel cuore la struggente nostalgia per una patria e una
felicità perdute. “La masseria delle allodole” con la sua trama avvolgente e
particolarmente improntata sulla storia di una famiglia armena (la famiglia di
Antonia Arslan), mette così in luce la storia di un popolo vittima del
genocidio turco: il primo del XX secolo ma gli armeni non si piegheranno, il
coraggio di donne straordinarie come Shushanig, Ismene, Azniv, Veron sarà la
chiave di salvezza armena. Ed è grazie a questo romanzo che oggi possiamo
ancora ricordare, con molta amarezza, la triste sorte di questo popolo che ha
il diritto e il dovere da parte nostra, di non essere dimenticato.
Irene Giosuato
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